C’è un Porcellum da abolire. E serve il nostro impegno.
“… Se i canali di partecipazione sono ostruiti, se la legge elettorale impedisce agli elettori di scegliere i propri rappresentanti ma delega la scelta ai capipartito, se la rappresentanza è debole e incerta, è la politica che deve essere chiamata in causa: la cattiva politica, naturalmente…” (Ezio Mauro)
Insisto da giorni, di fronte alla cattiva politica noi cittadini siamo chiamati all’impegno e alla partecipazione affidandoci alla “democrazia” (lasciamo perdere per piacere “le rivoluzioni” e “il potere al popolo”). C’è UN REFERENDUM DA FIRMARE . Cominciamo da qui.
In Parlamento ci sono già da tempo proposte per una nuova legge elettorale (per non parlare delle 350mila firme raccolte da Grillo per una iniziativa di legge popolare e finite in un cassetto del Senato da 4 anni), ma i partiti, che si dicono – tutti – contro il Porcellum, non hanno, a quanto pare, alcuna intenzione di restituirci il diritto di scegliere i nostri rappresentanti.
Il referendum, depositato da ARTURO PARISI E ANDREA MORRONE, è una grande occasione (a proposito all’inizio a sostegno dell’iniziativa c’era anche VELTRONI, poi si è ritirato e infine ieri ha deciso di firmare… c’è grossa crisi, è evidente. Magari invece di scrivere le lettere a Repubblica potrebbe spiegare questo atteggiamento yo yo).
Servono 500mila firme entro fine settembre così da poter votare il referendum questa primavera, se ovviamente i due quesiti presentati saranno ammessi. Missione impossibile? Ci dobbiamo provare.
L’IDV e SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTÀ hanno già deciso di appoggiare il referendum e la raccolta firme. Il PD per ora non risponde all’appello (io ogni giorno mi permetto di inviare questo tweet al Segretario: @PBERSANI è ora di cambiare la legge elettorale, appoggia il referendum www.firmovotoscelgo.it #noporcellum #ciao).
Intanto il prof. Prodi ha pubblicamente appoggiato i due quesiti e per ora voce solitaria dentro al maggior partito d’opposizione GIUSEPPE CIVATI con Prossima Italia si è mobilitato per la raccolta firme.
Prima di chiudere due paroline sul leggendario dimezzamento dei parlamentari che fa tanto figo in questi giorni e di cui tutti parlano da PDL a PD passando per la Lega. La dovete smettere di prenderci in giro. Questa dovrebbe essere la misura anti-casta? Dimezzare la rappresentanza mantenendo le liste bloccate? Ma io vi faccio un applauso per l’ipocrisia e per la furbata che state provando a rifilarci. A parte che per quanto riguarda la rappresentanza in Parlamento siamo IN LINEA CON ALTRI PAESI, semmai siamo i più costosi. Ma come giustamente ha scritto LUCA TELESE:
Provate infatti a immaginare: con le liste bloccate, se scompare dal parlamento un eletto su due, chi verrebbe tutelato? Ovviamente i capibastone e i leccascarpe dei leader. Essere eletti, a destra e a sinistra, costerebbe molto di più, e avremmo fatto un altro passo verso la democrazia censitaria. La democrazia degli oligarchi che sembra la nuova passione trasversale della politica italiana, la ricetta per uscire dalla crisi.
L’unica argomentazione apparentemente convincente, quella secondo cui ci sarebbe un risparmio economico, per me è risibile: basterebbe abolire un ente per gli orfani dei garibaldini o un’autorità di bacino per risparmiare di più. Mentre invece, tutto questo fumo negli occhi dei gerarchi di partito ha un unico obiettivo: sviare l’attenzione dalla madre di tutte le sciagure. Ovvero dal porcellum. Finché ci saranno i nominati, infatti, 500 o 1.000 non fa differenza, ci sarà una rappresentanza azzoppata nel nostro Paese.
Combattere la casta davvero significa spostare il potere di scelta dei rappresentanti dalle segreterie agli elettori. Punto.
Cosa fare?
1) FIRMARE vai nel tuo Comune e firma i due quesiti
2) PASSAPAROLA fai conoscere a tutti i tuoi contatti il referendum.WWW.FIRMOVOTOSCELGO.IT
3) AIUTACI a monitorare le firme confermando di aver firmato il referendum sul sitoWWW.IOFIRMOINCOMUNE.IT
Arianna Ciccone